Risalire la china dopo un investimento andato male non è semplice, ma non impossibile. Trovare un aiuto concreto, mentre stai concentrando tutte le tue forze a risolvere i problemi, è l’unico modo per ritrovare la strada e non perdere la speranza.
Ed è ciò che ha fatto Massimiliano Perezzani che in un momento di grosse difficoltà si è rivolto a noi di Imprenditore Non Sei Solo.
Grazie al supporto dei nostri imprenditori e al materiale fornito è riuscito a mettere in pratica ciò che ha appreso, evidenziando un trend in crescita del fatturato. Qui ci racconta la sua esperienza.
Di cosa ti occupi?
“Da 18 anni ho un PUB in un piccolo paesino della provincia di Verona”.
Qual è la principale difficoltà che ti ha spinto a rivolgerti ad INSS?
“Tutto è iniziato nel 2017, quando decido di rivoluzionare il mio piccolo bar/pub e renderlo grande, moderno, nuovo e ampliare le mie vedute. Affido i lavori a un’azienda grande, strutturata, in piena fiducia perché il titolare e molte persone che vi operavano era del mio stesso paese, ignaro di quello che mi stava per succedere. Da lì a poco è iniziato il mio calvario: quest’azienda, queste persone mi hanno “tirato un’imboscata” e io ci sono cascato a causa della mia inesperienza.
Lavori fatti, male, malissimo. Opere incompiute. Difetti enormi che hanno portato a ritardi di apertura e, dopo di questa, l’impossibilità di lavorare. Un disastro sotto ogni aspetto. E come spesso accade, quando tutto va storto, si perde la bussola: il locale che non funziona bene, la banca che chiama, gli avvocati che chiamano, il tribunale che chiama (eh si perché, si è iniziata una causa di migliaia di euro).
E quando tutto questo, a cui non sei abituato, ti cade addosso, perdi la rotta, non vedi più la tua azienda, assillato e sommerso come sei dai problemi. Tutto questo mi ha condotto nel barato. Nel buio più totale. Non ero più in grado di gestire la mia attività, che nel frattempo era cambiata, era diventata più grande, aveva cambiato la proposta. Insomma, un disastro su tutti i fronti!”
Cosa hai trovato in INSS?
“Da una parte posso dire di aver trovato un team di professionisti con grandi capacità pronti ad aiutarti.
Dall’altra parte ho trovato persone fantastiche, grandi imprenditori con un successo impressionante, che spesso arrivavano da situazione disastrose come la mia. E lì ho capito che in qualche modo ce la potevo fare anche io.
Poi ho trovato sostegno, sia tecnico che umano.
E per ultima cosa (ma non per importanza) ho trovato un metodo “scientifico” per fare impresa. INSS mi ha insegnato come fare azienda, rompendo anche molti preconcetti che spesso sono radicati nella ristorazione.
Posso dire di aver trovato una squadra di persone meravigliose, che dì mestiere fanno gli imprenditori.”
Quali sono le cose che ti hanno aiutato di più in INSS?
Potrei rispondere le persone, ma sarei poco esaustivo. Cerco di spiegarmi meglio: le persone in INSS sono un qualcosa di fantastico, sono imprenditori, professionisti, specialisti pronti ad aiutarti con un metodo. Con materiale concreto. Semplice. Con una filosofia tutta diversa dai soliti “corsi”. Il metodo che si usa è un qualcosa di eccezionale, “semplice e intuitivo” nonostante le a mole di studio che c’è.
E poi non è da dimenticare l’approccio che si ha in INSS per aiutare: quando tutto va male, quando i conti sono in rosso, quando non si vende, quando l’azienda è sull’orlo del fallimento……ti mettono a studiare su di te come persona e all’inizio si può pensare che devo vendere, devo marginare devo aumentare il fatturato. Ecco poi pian piano capisci che cambiando tu, cambiano le cose cose. Per aiutare un’azienda prima bisogna aiutare l’imprenditore a capo dell’azienda e poi si sistema il resto.
Ma Probabilmente la cosa che più in assoluto mi ha aiutato di più in INSS sono stati gli interventi dei relatori: ascoltare le loro storie, capire da dove venivano, cosa avevano passato, come hanno cercato di uscirne, beh, penso sia stata la carica emozionale che più mi ha aiutato. Anche perché nonostante tutto, sono persone di grandissimo successo, ed erano lì per me a raccontarmi di quando le cose andavano male”.
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