Di cosa ti occupi?
“Sono Stefano Aversa nato a Venezia 50 anni fa, ma amo definirmi “mezzo terrone” min quanto mia mamma è veneziana mentre mio papà è sorrentino.
Terminato il ciclo scolastico obbligatorio, sono ragioniere programmatore, ho continuato lo studio iscrivendomi ad Economia e Commercio a Venezia, siamo nei primi anni 90.
Dopo la laurea, l’idea di provare la strada della libera professione era sempre più forte e così, andai a fare pratica presso uno degli studi più importanti di Venezia, in cui uno dei soci proprio in quell’anno era diventato presidente dell’Ordine di Venezia!
Sono stati anni tosti quelli della pratica ma pieni di vita professionale. Ma quella vita di studio mi stava ancora stretta. Nonostante il fatto di essere parte di uno studio così importante e blasonato, non mi sentivo ancora appagato. Così, dopo avere superato al primo tentativo l’esame di stato presso la commissione di Venezia, presi la decisione di uscire dallo studio e di provare in completa autonomia la libera professione.
Dal 2005 quindi ho iniziato la mia attività professionale in piena autonomia, prima in condivisione con due colleghe degli spazi di uno studio avviato da noi tre poi, nel 2011, in associazione professionale con un collega conosciuto nel periodo della pratica.
La mia attività professionale era quindi ripartita da zero, anche se avevo già “in portafoglio” alcuni amici che nei primi anni di attività mi avevano chiesto di essere seguiti. Ero anche riuscito a firmare un contratto di collaborazione con un cliente dello studio precedente per svolgere alcune attività di assistenza-consulenza. La crescita professionale era comunque continua anche se rivolta ad un “mercato”/clientela medio-piccola.
Nelle innumerevoli relazioni costruite negli anni, nel 2013 sono incappato nella conoscenza di un gruppo di ragazzi di Noale, con i quali abbiamo costituito la società partner per l’area di Venezia del network Partner d’Impresa.
Oggi mi sento un professionista finalmente libero… libero da condizionamenti e decisioni altrui, libero di sbagliare e di scegliere dove andare. Sono titolare di uno studio che conta, tra dipendenti e collaboratori, 8 persone. Ci occupiamo dei classici servizi contabili e fiscali ma, oltre a svolgere il ruolo di cosiddetti compilatori di modelli F24, supportiamo le imprese clienti nello sviluppo del loro business aiutandoli nella definizione del miglior assetto societario ed organizzativo possibile e nel controllo di gestione.”
Perché hai deciso di sostenere la causa di INSS?
“Seguo INSS dalla sua costituzione. Avevo partecipato ad una sessione presso la classe di Bologna prima del look down. Non nascondo che l’esperienza di quella volta mi aveva traumatizzato. Vedere così tante persone in difficoltà e preoccupate del loro futuro mi aveva lasciato il segno. Ma anch’io avevo questioni da risolvere così avevo sospeso la mia adesione.
Ma da quando INSS è a Venezia, grazie anche al fatto che finalmente ho chiuso alcuni importanti cicli aperti che mi assorbivano molta energia ed attenzione, ho deciso di riprendere questo percorso e mettermi a servizio di chi ha più bisogno, senza voler avere nulla in cambio se non la gratitudine e vedere il sorriso e l’energia che queste persone ti manifestano quando comprendono che possono farcela o che hanno capito come devono fare.”
Cosa ti ha spinto ad essere volontario?
“Il volontariato è per me uno dei punti saldi del mio vivere quotidiano. L’aiutare chi ha bisogno, a titolo puramente gratuito senza attendersi nulla in cambio è parte di me.
A 15 anni, con un gruppo di giovani della parrocchia dove vivevo, ho costituito un’associazione di giovani per i giovani. Il nostro obiettivo era far stare assieme due modi di vivere differenti, “i ragazzi di parrocchia” ed i ragazzi che avevano deciso di starsene al di fuori. Alla base della nostra azione, il collante di tutto era la voglia di stare assieme, di condividere alcune attività ludiche o momenti di servizio a favore degli altri.
Con la morte di mio fratello, poi, la mia attenzione si è spostata verso il volontariato a servizio delle persone affette dalle malattie del sangue. Così sono entrato a fare parte dell’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma per la sezione di Venezia, partecipando attivamente alla vita associativa ed assumendo incarichi dirigenziali presso gli organi provinciali. Ormai sono 26 anni che svolgo questo servizio, fa parte del mio vivere quotidiano. E’ un modo per sentire ancora qui presente accanto a me mio fratello; alla sua morte mi sono promesso che avrei fatto tutto quello che fosse possibile fare per aiutare chi si trova nella condizione di malattia; situazione che la mia famiglia si è trovata a vivere nel periodo in cui era stata diagnosticata la malattia a mio fratello”.
Quali sono i tuoi valori che hai ritrovato in INSS?
“L’aiuto incondizionato per il prossimo, il desiderio di riscatto, la condivisione dei valori per me importanti della vita ovvero lo stare bene assieme, il rispetto verso l’altro, il reciproco aiuto”.
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